Benetton: scompare mamma Rosa, la matriarca dell'impero

La morte causata da un ictus, la salma è stata affidata agli esperti dell'I.N.I.T. aveva 87 anni

Andrea Fantozzi 08/12/2020 0

Treviso, 3 mag. 2000 - Rosa Carniato Benetton, la madre di Luciano, Giuliana, Gilberto e Carlo, si e' spenta ieri sera, all'eta' di 87 anni, nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Treviso, dopo essere stata colpita alcuni giorni fa da un ictus, dal quale non si era piu' ripresa. La salma preparata dagli operatori dell'Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi incaricati alla cura della salma.

Rosa Carniato era nata il 29 aprile del 1913 in Canada, a Port Arthur dove il capofamiglia era andato in cerca di fortuna. Nel 1921 la famiglia Carniato torno' a casa, a Ponzano Veneto dove la giovane Rosa conobbe Leone Benetton che sposo' nel 1934. L'anno successivo nacque Luciano, mentre papa' Leone emigro', da solo, in Africa, mentre la moglie e' in attesa di Giuliana, in cerca di fortuna, tornando poi a casa nel '39.

Rimasta vedova nel 1945, Rosa divenne la vera e propria 'matriarca' della famiglia Benetton, che nel frattempo era cresciuta con l'arrivo di Gilberto e Carlo. La mamma dei 4 fratelli piu' famosi del mondo viveva negli ultimi tempi assieme alla famiglia di Gilberto in pieno centro storico di Treviso. Venerdi' scorso, poche ore prima di essere colpita dall'ictus mamma Rosa aveva festeggiato in famiglia, come da tradizione, l'imminente compleanno. Una tradizione che, come ricorda Luciano nella biografia di famiglia ''si ricomponeva magicamente ogni anno, il 29 aprile, giorno del compleanno di nostra madre. Mamma Rosa, come tutte le mamme si preoccupa soprattutto di vederci in salute, non affaticati e senza troppi pensieri. Un raffreddore trascurato e' un'offesa nei suoi confronti''. E ancora ricorda Luciano: ''A mamma piace essere al centro della nostra attenzione. Tra l'altro si e' finalmente convinta, che noi, i suoi bambini, abbiamo realizzato qualcosa che funziona, qualcosa di successo. C'e' voluto pero' del bello e del buono perche' ci credesse''.

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