Oggi il mondo della danza ha perso, una grande persona, un grande maestro , un grande presidente, Stefano Francia, presidente dell’ANMB.

Storico ambasciatore della Danza italiana nel mondo è scomparso prematuramente. La salma è stata affidata all'I.N.I.T. Istituto Nazionale Italiano Tanatoprassi per l'ultimo saluto dei parenti, dei professionisti della danza e degli amici.

Andrea Fantozzi 09/11/2020 0

Da sempre si è dedicato con tutto se stesso al mondo del ballo, portando avanti con coraggio progetti, lotte e iniziative che hanno permesso di sviluppare la danza in Italia ed il raggiungimento per l’ANMB del traguardo di 70 anni di storia.

Manifestazioni di cordoglio, da tutte le persone, i ballerini, le organizzazioni, che ruotano intorno a questo mondo. Oggi la Danza piange la perdita di un grande Maestro, e grande Uomo.

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Andrea Fantozzi 09/11/2020

Muore dopo il lancio con la tuta alare la salma affidata agli esperti dell'I.N.I.T.
29 Agosto, 2017 - TRENTO. L'adrenalina di un volo con la tuta alare, lanciandosi dalla cima della Paganella per atterrare vicino alla chiesa di Zambana Vecchia, si è trasformata in tragedia per un giovane ventiseienne che ha trovato la morte finendo il suo volo in modo tragico in un canalone a circa 800 metri di altezza ieri mattina. Benjamin Robert Dummett, australiano, faceva parte di un gruppo di tre basejumper (un altro australiano, Joshua Noel Richerds, e un meranese residente in Svizzera, S.J.B. le sue iniziali) che si sono lanciati dalla zone delle antenne con destinazione, appunto, Zambana vecchia. Solo uno dei tre, l’altoatesino che vive in Svizzera, è però riuscito a raggiungere la destinazione e quando si è accorto che i compagni non arrivavano ha subito lanciato l'allarme, telefonando al 112. Sono quindi scattate subito le operazioni di soccorso per la ricerca dei due dispersi. Alle operazioni hanno partecipato un elicottero di Trentino Emergenza e le squadre, per un totale di una ventina di uomini, dell'area operativa Trentino centrale del Soccorso alpino. Presenti anche i vigili del fuoco volontari di Zambana, i carabinieri di Trento e un'ambulanza del 118. Joshua Noel Richerds è stato trovato ferito verso le 13 e 30 in una zona impervia. È stato recuperato con il verricello e portato in elicottero immediatamente all'ospedale Santa Chiara. Presenta diversi traumi ma non è in pericolo di vita. Terribile, invece, il destino per Benjamin Robert Dummett: dopo una ricerca durata un paio d'ore - effettuata anche con l'aiuto dell’amico illeso, che è stato fatto salire sull'elicottero per indirizzare i soccorritori verso i possibili luoghi dove trovarlo - è stato trovato cadavere a circa 800 metri di quota in un canalone, in una zona molto impervia, tra i laghi di Lamar e Zambana vecchia, poco distante dal sentiero Sat 680. Probabilmente la causa dell'incidente mortale va ricercata in una discesa troppo radente che si è conclusa in uno scontro ad altissima velocita con gli alberi e la successiva rovinosa caduta nel canalone. In pratica la deduzione più logica è che non è riuscito a riprendere quota per scollinare e scendere poi fino a Zambana vecchia. «Bastava pochissimo, bastava volasse qualche metro più alto e se la sarebbe cavata», afferma il pilota dell'elicottero Bruno Avi. Da tenere presente che alla massima velocità chi vola con la tuta alare arriva a superare i 250 km all’ora. Basta una minima disattenzione o una corrente imprevista troppo forte per deviare dalla rotta programmata. Non è il primo incidente mortale che si verifica in questa zona. Un anno fa un tedesco, anche lui partito dalla Paganella indossando la sua tuta alare, si schiantò poco prima dell'atterraggio perdendo la vita nell'impatto. La salma è stata portata nella cappella mortuaria del cimitero di Lavis dove gli esperti dell'istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi hanno provveduto alla ricomposizione e alla conservazione del corpo, la salma dopo è stata messa a disposizione dei familiari che dopo le necessarie pratiche burocratiche potranno riportare il loro caro in patria per dargli l'ultimo saluto.
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Andrea Fantozzi 09/11/2020

Muore in Marmolada, nessuno lo cerca. La salma affidata all'Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi di Andrea Fantozzi.
CANAZEI. Trovato morto nel crepaccio due giorni dopo essere uscito dal suo albergo per salire sulla Marmolada. Basil Ernest Yule, australiano, aveva 79 anni ed era in vacanza in Trentino da solo. Aveva noleggiato parte dell'attrezzatura - ramponi e piccone – in un negozio di Canazei e al commesso aveva detto di puntare a Punta Penia, 3343 metri di quota. Il gestore dell'albergo ha atteso il giorno successivo per dare l'allarme ai carabinieri. Sono numerosi gli stranieri che, in estate e in inverno, frequentano la zona e capita di frequente – spiegano a Canazei – che degli ospiti partano per escursioni anche lunghe, il Giro dei quattro passi su tutte, e trascorrano una o più notti fuori, non sempre avvisando prima gli albergatori. Appena ricevuta la segnalazione, nel pomeriggio di martedì, i carabinieri della stazione guidata dal comandante Giampaolo Saggese hanno allertato il Soccorso alpino. Le ricerche sono partite subito, con l'ausilio dell'elicottero, ma in serata le condizioni atmosferiche erano proibitive a causa di una fitta cortina di nebbia che limitava la visibilità a pochi metri. Da qui la decisione di sospendere le operazioni per riprenderle ieri mattina presto, con i velivoli di Trentino Emergenza e del Suem di Belluno. Attorno alle 7, grazie anche al cielo sereno, la sagoma dell'alpinista è stata localizzata in fondo alla crepacciata terminale, prima delle roccette, sulla via normale che da Pian dei Fiacconi, a 2626 metri, conduce alla vetta lungo la cresta ovest. La parte finale è una lunga rampa rocciosa attrezzata dal 2005, una ferrata da esperti perché lunga e in quota. Difficile dire dove si trovasse il 79enne australiano quando è scivolato. È possibile che sia stato tradito da un passaggio particolarmente ripido o da un momento di stanchezza. Fatto sta che - secondo i carabinieri - è precipitato per almeno un centinaio di metri sfracellandosi sulle rocce sottostanti e morendo quasi certamente sul colpo. Secondo i soccorritori era ben attrezzato, con imbrago e kit da ferrata, ed è probabile che sia caduto in fase di discesa. Il corpo dell’alpinista è stato recuperato con il verricello e trasportato a valle. Nessuno però ha chiamato, finora, per chiedere sue notizie e i carabinieri sono in cerca dei parenti o dei conoscenti, anche in Italia, che possano avvisare i suoi familiari più stretti, per avviare poi le pratiche burocratiche per il riconoscimento e il trasferimento della salma in patria. Nel frattempo la salma è stata affidata all'Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi di Andrea Fantozzi che ha inviato la tanatoprattrice Antonia Fiorentino per la ricomposizione e conservazione del corpo per il conseguente rimpatrio in Australia.
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Andrea Fantozzi 09/11/2020

Corrado Sannucci
Romano, 59 anni, era sposato e aveva una figlia. Nel suo ultimo libro, A parte il cancro tutto bene (Mondadori), il giornalista parlava di come aveva scoperto la sua malattia, di come aveva comunicato la notizia alla propria famiglia, in particolare alla figlia piccola, e di come aveva affrontato il percorso delle cure per contrastarla. Assunto a Repubblica nel 1988, Sannucci ha seguito per il giornale tutti Campionati Mondiali di calcio e le Olimpiadi. Ma era stato anche cantautore: negli anni Sessanta/Settanta, ai tempi del Folkstudio – il locale nel quartiere romano di Trastevere dove hanno suonato ai loro esordi Francesco De Gregori, Antonello Venditti e Rino Gaetano – ha firmato molti brani, il più famoso dei quali si intitola “La cassettiera”, e ha inciso diversi cd. Appassionato di tutti gli sport, oltre che di calcio era un esperto di rugby, atletica e pallavolo. I funerali di Corrado Sannucci si terranno venerdì mattina alle ore 11 presso l'Aranciera del Semenzaio di San Sisto - via Valle delle Camene 11 (Terme di Caracalla); si può entrare anche da Piazza di Porta Metronia 2 (Assessorato ai Giardini). La camera ardente sarà aperta dalle 14 alle 17 di oggi presso il policlinico di Tor Vergata.
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