Muore in Marmolada, nessuno lo cerca. La salma affidata all'Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi di Andrea Fantozzi.
Il 79enne australiano scalava solo e senza cellulare: finora non sono stati trovati i familiari. Era scomparso da due giorni.
Andrea Pastore 09/11/2020 0
CANAZEI. Trovato morto nel crepaccio due giorni dopo essere uscito dal suo albergo per salire sulla Marmolada. Basil Ernest Yule, australiano, aveva 79 anni ed era in vacanza in Trentino da solo. Aveva noleggiato parte dell'attrezzatura - ramponi e piccone – in un negozio di Canazei e al commesso aveva detto di puntare a Punta Penia, 3343 metri di quota. Il gestore dell'albergo ha atteso il giorno successivo per dare l'allarme ai carabinieri. Sono numerosi gli stranieri che, in estate e in inverno, frequentano la zona e capita di frequente – spiegano a Canazei – che degli ospiti partano per escursioni anche lunghe, il Giro dei quattro passi su tutte, e trascorrano una o più notti fuori, non sempre avvisando prima gli albergatori.
Appena ricevuta la segnalazione, nel pomeriggio di martedì, i carabinieri della stazione guidata dal comandante Giampaolo Saggese hanno allertato il Soccorso alpino. Le ricerche sono partite subito, con l'ausilio dell'elicottero, ma in serata le condizioni atmosferiche erano proibitive a causa di una fitta cortina di nebbia che limitava la visibilità a pochi metri. Da qui la decisione di sospendere le operazioni per riprenderle ieri mattina presto, con i velivoli di Trentino Emergenza e del Suem di Belluno. Attorno alle 7, grazie anche al cielo sereno, la sagoma dell'alpinista è stata localizzata in fondo alla crepacciata terminale, prima delle roccette, sulla via normale che da Pian dei Fiacconi, a 2626 metri, conduce alla vetta lungo la cresta ovest. La parte finale è una lunga rampa rocciosa attrezzata dal 2005, una ferrata da esperti perché lunga e in quota. Difficile dire dove si trovasse il 79enne australiano quando è scivolato. È possibile che sia stato tradito da un passaggio particolarmente ripido o da un momento di stanchezza. Fatto sta che - secondo i carabinieri - è precipitato per almeno un centinaio di metri sfracellandosi sulle rocce sottostanti e morendo quasi certamente sul colpo. Secondo i soccorritori era ben attrezzato, con imbrago e kit da ferrata, ed è probabile che sia caduto in fase di discesa. Il corpo dell’alpinista è stato recuperato con il verricello e trasportato a valle. Nessuno però ha chiamato, finora, per chiedere sue notizie e i carabinieri sono in cerca dei parenti o dei conoscenti, anche in Italia, che possano avvisare i suoi familiari più stretti, per avviare poi le pratiche burocratiche per il riconoscimento e il trasferimento della salma in patria.
Nel frattempo la salma è stata affidata all'Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi di Andrea Fantozzi che ha inviato la tanatoprattrice Antonia Fiorentino per la ricomposizione e conservazione del corpo per il conseguente rimpatrio in Australia.
Potrebbero interessarti anche...
Andrea Pastore 09/11/2020
Tanatoprassi nelle tragedie: cade da cascata di ghiaccio, morto alpinista lettone
E' di nazionalità lettone - originario di Riga - lo scalatore di 44 anni morto questa mattina dopo essere precipitato per circa 20 metri da una parete di ghiaccio in Valnontey (Cogne), schiantandosi contro dei blocchi e riportando dei traumi fatali.
Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, la vittima procedeva davanti ad un amico e l'aver trascurato l'aspetto della sicurezza gli è stato probabilmente fatale. L'ultima sosta che aveva fissato era infatti diversi metri sotto al punto da cui è caduto, forse dopo aver perso un appiglio o dopo essere scivolato.
Il compagno di scalata ha sentito tirare la corda, poi un urlo e la tragica caduta.
Dell'incidente si sta occupando il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Entrèves.
Andrea Pastore 09/12/2020
Beata Teresa Bracco
Le spoglie della beata saranno custodite in un’artistica urna in bronzo che sarà collocata nella cappella del S. Rosario, lato destro della chiesa succursale di San Marco Evangelista in Santa Giulia di Dego.
Teresa Bracco è stata proclamata beata da Giovanni Paolo II il 24 maggio 1998. Wikipedia
Andrea Pastore 24/11/2020
Chiara Lubich
14 Marzo 2008 Rocca di Papa - Ricoverata al Policlinico Gemelli di Roma per insufficienza respiratoria grave, aveva chiesto ai medici di poter far ritorno a casa. E l'altro ieri sera era rientrata nella sua abitazione a Rocca di Papa. Chiara Lubich, 88 anni, è morta per le complicazioni sopraggiunte in seguito a un blocco renale, una grave insufficienza cardiaca e alla pressione sempre più bassa. È stata serena fino all'ultimo - dicono fonti vicine al Movimento dei Focolari. Prima di morire la fondatrice del movimento dei Focolari (che oggi conta circa 2 milioni di aderenti in 182 Paesi) ha chiesto di poter salutare le sue prime compagne che nel 1943 condivisero a Trento la sua esperienza mistica legata al vangelo vissuto e la successiva scelta di dedicarsi ai poveri nel pieno della seconda guerra mondiale. Per tutta la giornata, ieri, centinaia di persone – parenti, stretti collaboratori e suoi figli spirituali – sono passati nella sua stanza, per rivolgerle l'ultimo saluto, per poi fermarsi in raccoglimento nell'attigua cappella, sostando poi a lungo attorno alla casa in preghiera. Una ininterrotta e spontanea processione. A taluni Chiara ha potuto anche fare cenni d'intesa, nonostante l'estrema debolezza. Continuano a giungere dal mondo intero messaggi di partecipazione e di condivisione da parte di leader religiosi, politici, accademici e civili, e da tanta gente del "suo" popolo. I funerali si terranno martedì prossimo, alle ore 15, alla Basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma, alle 15. A presiederli, con ogni probabilità, sarà il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano. La Basilica di San Paolo - fanno sapere fonti del Movimento - è stata scelta perché ritenuta la Basilica più ecumenica. La camera ardente sarà aperta da oggi alle 16 presso il Centro Mariapoli di Rocca di Papa.