34 articoli nella categoria Incarichi affidati
Andrea Pastore 09/11/2020 0
Muore dopo il lancio con la tuta alare la salma affidata agli esperti dell'I.N.I.T.
29 Agosto, 2017 - TRENTO. L'adrenalina di un volo con la tuta alare, lanciandosi dalla cima della Paganella per atterrare vicino alla chiesa di Zambana Vecchia, si è trasformata in tragedia per un giovane ventiseienne che ha trovato la morte finendo il suo volo in modo tragico in un canalone a circa 800 metri di altezza ieri mattina. Benjamin Robert Dummett, australiano, faceva parte di un gruppo di tre basejumper (un altro australiano, Joshua Noel Richerds, e un meranese residente in Svizzera, S.J.B. le sue iniziali) che si sono lanciati dalla zone delle antenne con destinazione, appunto, Zambana vecchia. Solo uno dei tre, l’altoatesino che vive in Svizzera, è però riuscito a raggiungere la destinazione e quando si è accorto che i compagni non arrivavano ha subito lanciato l'allarme, telefonando al 112. Sono quindi scattate subito le operazioni di soccorso per la ricerca dei due dispersi. Alle operazioni hanno partecipato un elicottero di Trentino Emergenza e le squadre, per un totale di una ventina di uomini, dell'area operativa Trentino centrale del Soccorso alpino. Presenti anche i vigili del fuoco volontari di Zambana, i carabinieri di Trento e un'ambulanza del 118. Joshua Noel Richerds è stato trovato ferito verso le 13 e 30 in una zona impervia. È stato recuperato con il verricello e portato in elicottero immediatamente all'ospedale Santa Chiara. Presenta diversi traumi ma non è in pericolo di vita.
Terribile, invece, il destino per Benjamin Robert Dummett: dopo una ricerca durata un paio d'ore - effettuata anche con l'aiuto dell’amico illeso, che è stato fatto salire sull'elicottero per indirizzare i soccorritori verso i possibili luoghi dove trovarlo - è stato trovato cadavere a circa 800 metri di quota in un canalone, in una zona molto impervia, tra i laghi di Lamar e Zambana vecchia, poco distante dal sentiero Sat 680. Probabilmente la causa dell'incidente mortale va ricercata in una discesa troppo radente che si è conclusa in uno scontro ad altissima velocita con gli alberi e la successiva rovinosa caduta nel canalone. In pratica la deduzione più logica è che non è riuscito a riprendere quota per scollinare e scendere poi fino a Zambana vecchia. «Bastava pochissimo, bastava volasse qualche metro più alto e se la sarebbe cavata», afferma il pilota dell'elicottero Bruno Avi. Da tenere presente che alla massima velocità chi vola con la tuta alare arriva a superare i 250 km all’ora. Basta una minima disattenzione o una corrente imprevista troppo forte per deviare dalla rotta programmata. Non è il primo incidente mortale che si verifica in questa zona. Un anno fa un tedesco, anche lui partito dalla Paganella indossando la sua tuta alare, si schiantò poco prima dell'atterraggio perdendo la vita nell'impatto. La salma è stata portata nella cappella mortuaria del cimitero di Lavis dove gli esperti dell'istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi hanno provveduto alla ricomposizione e alla conservazione del corpo, la salma dopo è stata messa a disposizione dei familiari che dopo le necessarie pratiche burocratiche potranno riportare il loro caro in patria per dargli l'ultimo saluto.
Andrea Pastore 09/11/2020 0
Sbarcata a Messina la salma di un cittadino inglese morto sulla nave da Crociera MSC
Durante la crociera in navigazione ieri nel Mediterraneo da Palma Di Maiorca verso la Sicilia, un cittadino inglese è morto a causa di un infarto. L’uomo, si trovava in vacanza in compagnia della famiglia. La salma è stata sbarcata a Messina e collocata nella camera mortuaria dell'ospedale AO Papardo in attesa che vengano rese operative le complicate procedure già avviate per il trasferimento internazionale. La salma è stata affidata agli esperti dell'I.N.I.T per la conservazione del corpo dopo di che ripartirà con un volo per per l'Inghilterra.
Andrea Pastore 09/11/2020 0
Firenze, 19enne danese in gita con la scuola si tuffa nell'Arno, ritrovato morto.
Trovato morto il 19enne danese che la notte scorsa è stato visto buttarsi in Arno da ponte Vespucci, a Firenze. Il cadavere è stato individuato nel fiume nella zona di lungarno Santa Rosa. Il ragazzo era a Firenze in gita scolastica. Ieri aveva passato la serata in una discoteca del centro con alcuni amici. Secondo il racconto dei giovani non aveva bevuto alcolici. Intorno alle 3 del mattino, dopo la nottata passata a ballare, senza apparente motivo avrebbe scavalcato la spalletta del ponte Vespucci e si sarebbe buttato in Arno, davanti agli occhi di un compagno di classe.
Dopo gli accertamenti di rito la salma è stata affidata all' Istituto Nazionale Italiano Tanatoprassi per la cura di tanatoprassi e il conseguente rimpatrio in Danimarca.
Andrea Pastore 09/11/2020 0
Ritrovato senza vita il giovane scomparso a Dorio in Provincia di Lecco.
Domenica 10 Settembre 2017
Emery Keaton, 23 anni, di Manchester è precipitato dal Legnoncino. La salma ora sarà ricomposta e conservata dall'istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi e rimpatriata in Inghilterra.
Da giovedì pomeriggio non si avevano notizie di Emery Keaton, 23 anni, inglese di Manchester.
Il suo corpo senza vita è stato trovato attorno alle 13 dal Soccorso alpino sotto la croce del Legnoncino. L’ipotesi è che sia precipitato in un burrone dopo aver messo il piede in fallo lungo un sentiero che pure gli esperti non considerano difficile.
Nel pomeriggio di venerdì era stata presentata la denuncia di scomparsa alla stazione dei carabinieri di Colico, quindi erano iniziate le ricerche da parte della squadra di Dervio e Valvarrone del Soccorso alpino. Il giovane sarebbe stato visto in cima al Legnoncino, attorno alle 17.30 di giovedì ed una successiva notizia aveva fatto combaciare la sua presenza ai Roccoli Lorla.Sabato le prime ricerche si erano concentrate sul “Sentiero del Viandante”, nel tratto tra Dorio e Colico ed erano state sospese per l’oscurità. Oggi il tragico ritrovamento. Gli esperti dell'I.N.I.T. provvederanno alla sistemazione della salma per il rientro in Gran Bretagna.
Andrea Pastore 09/11/2020 0
Marina di Carrara, strage nella notte. Auto si cappotta: 4 morti e un ferito
Carrara, 21 aprile 2018 - Avevano solo chiesto un passaggio. E sono morti nell'incidente in cui altre due persone hanno perso la vita. Le due vittime inglesi del tragico incidente di Carrara non conoscevano gli altri. Avevano soltanto chiesto se potevano accompagnarli al luogo dove dormivano, una struttura ricettiva della zona. Questo emerge dalla ricostruzione della notte maledetta. I due inglesi, che si trovavano in Italia da qualche mese, lavoravano alla sede locale del Nuovo Pignone, che dà lavoro a molti giovani nella zona di Massa e Carrara. In cinque sono saliti sulla Lancia Y. Poi sono partiti. Lo schianto è avvenuto intorno alle 3.30. La macchina ha finito la sua corsa contro un muretto dopo essersi ribaltata. Ora le 2 salme dei due ragazzi inglesi dopo i dovuti accertamenti sono state affidate agli esperti dell'Istituto Nazionale di Tanatoprassi per la ricomposizione dei corpi e la dovuta conservazione per il rimpatrio in Inghilterra.