Affidata all'I.N.I.T. la cura della salma per la veglia funebre del celebre Aldo Donati, autore dell'inno storico della Lazio
Questa mattina Andrea Fantozzi presidente e fondatore dell'Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi ha eseguito la cura sulla salma di Aldo Donati per l'esposizione al grande pubblico.
Andrea Pastore 05/11/2020 0
Aldo Donati è morto a 66 anni, cantautore celebre per aver composto il famoso inno dei biancocelesti "So' già du' ore". Il club questa sera scenderà in campo con il lutto al braccio. Il celebre inno della Lazio, composto negli anni '70, risuona ancora oggi all'Olimpico prima delle partite dei capitolini. «Se n'è andato uno dei cantori della nostra esistenza, autore di tante colonne sonore che, da laziali, ci hanno fatto emozionare - fa sapere il club sul proprio sito internet -. Aldo Donati scompare oggi ma nel nostro cuore, allo stadio come nella vita, i suoi inni e perciò il suo ricordo, risuoneranno ancora tantissime volte, per sempre, rimanendo immortali».«Tutta la S.S. Lazio - conclude la nota - si unisce al cordoglio della moglie Velia e della sua famiglia». Questa sera, in occasione della gara di Coppa Italia contro il Bassano, la squadra di Pioli scenderà in campo con il lutto al braccio.
Aldo Donati inizia la carriera artistica nel 1971, incidendo il primo 45 giri per la Roch Records; entra poi nel vivaio della casa discografica RCA Italiana, e nel 1974 è tra i fondatori del gruppo Schola Cantorum con il quale incide alcuni dischi e con cui partecipa a Senza rete, trasmissione di Giancarlo Nicotra condotta da Alberto Lupo insieme a Lino Banfi.Tra i successi più importanti: Lella, Lassame perde (colonna sonora del film Squadra antimafia), Le tre campane e Il mio amore, oltre a canzoni come Questa sporca vita e Mimì ma non ci sei solo tu che ha il testo di Giorgio Conte, oltre a cover di brani italiani e stranieri. Numerose sono le partecipazioni a manifestazioni canore e trasmissioni televisive quali Festivalbar, Cantagiro, Un disco per l'estate, Girofestival, Domenica In, Buona Domenica, Maurizio Costanzo Show. Da solista si ricordano i brani: E ti amo, E mi metto a cantare, Canterò canterò canterò, Cantando, Le nuvole. Negli anni settanta compone e canta l'inno per la S.S. Lazio (squadra di cui è tifoso e di cui conduce alcuni programmi alla stessa dedicati sull'emittente televisiva Teleroma 56) Inno alla Lazio - So' già du ore. Partecipa al Festival di Sanremo nel 1980 da solista col brano Canterò canterò canterò, e nel 1978, 1986 e 1993 come componente della Schola Cantorum. Nel 1978 Pietro Garinei ed Elvio Monti lo vogliono al teatro Sistina per partecipare alla commedia musicale Rugantino, con Enrico Montesano, Alida Chelli, Aldo Fabrizi e Bice Valori, dove recita e canta i brani Roma nun fa' la stupida stasera, Tirollallero e Ciumachella de Trastevere. Nel 1980 incide a Miami in collaborazione con Andrew Loog Oldham (produttore dei Rolling Stones) e Mitch Mitchell (batterista di Jimi Hendrix) Canterò canterò canterò e raggiunge il 4º posto a Sanremo. È autore per Sylvie Vartan, Jeanne Mas, Emmanuel. In Italia le sue canzoni sono cantate da Gianni Morandi, Mina, Il tenore Pietro Ballo, Gianni Nazzaro, Donatella Rettore ed altri. Al Festival di Sanremo 2003, Iva Zanicchi interpreta Fossi un tango, scritta da lui insieme a Loriana Lana. Con Mina ha una lunga collaborazione artistica: per lei compone Mio di chi (Donati-Panella-Fia), Così (Donati-De Angelis), Lo faresti (Donati-Limiti), Amornero (Donati-Panella-Fia).Mina interpreta anche (con arrangiamento di Massimiliano Pani) Canzoni stonate (testo di Mogol) che rilancia, anche, nel 1981 Gianni Morandi dopo anni di assenza dalle scene. Amore è il titolo del CD di Andrea Bocelli uscito a gennaio 2006, dove il cantante interpreta canzoni d’amore tra cui Canzoni stonate, cantata in coppia con Stevie Wonder anche in versione spagnola dal titolo Cançion desafinada. Nella stagione teatrale 2005-2006 Maurizio Costanzo ed Alex Britti lo scelgono come interprete, insieme ai ragazzi di Amici di Maria De Filippi, della commedia musicale Lungomare di Ostia. Dal 2006 partecipa spesso ai programmi di Teleroma 56 come Fütbol come opinionista sportivo.Con il giornalista Lamberto Giorgi, da settembre 2008, conduce la trasmissione FM Derby e successivamente è lui stesso conduttore del programma FM Lazio. Nel giugno 2009, vince il "Festival degli Autori" di Sanremo con la canzone Diverso con il testo di Giorgio Faletti. Il 4 novembre 2009 gli viene diagnosticata un'emorragia cerebrale, a causa di un aneurisma, per il quale cade in coma. Muore a Roma il 24 agosto 2014 all'età di 61 anni, dopo circa 5 anni dall'episodio emorragico.
"Riportiamo un pensiero di un amico"
Aldo Donati
ci ha lasciati. Bello nell'animo. Generoso nel darsi.
Straordinario interprete e musicista.
Che splendita persona sei stato!!!
Sarà impossibile dimenticarti.
A te Velia un ringraziamento speciale per come lo hai amato e seguito in ogni momento.
Grazie Aldo
Renato Zero
Roma, 26 agosto 2014
Potrebbero interessarti anche...
Andrea Pastore 24/11/2020
Papa Giovanni Paolo II
Sono stati gli esperti dell’I.N.I.T e del servizio di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata a preparare la salma del Papa per la conservazione. Secondo quanto si è appreso il gruppo era composto da 7 medici e un tecnico Andrea Fantozzi (presidente dll’I.N.I.T. Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi) coordinati dal Prof. Giovanni Arcudi. Il trattamento dell’I.N.I.T. e degli esperti di Tor Vergata (e non della famiglia Signoracci come annunciato in precedenza) è durato da ieri sera per tutta la notte e ha avuto lo scopo di conservare la salma per l'esposizione.
Andrea Pastore 09/11/2020
È morta sul colpo l’alpinista colpita da un fulmine sul Cervino
Aosta - La vittima, Iryna Davydova, di nazionalità ucraina, aveva 49 anni. Nel racconto reso dai tre superstiti ai finanzieri del Sagf del Breuil emergono i rallentamenti accumulati durante l'ascensione, con la salita alla vetta durata dieci ore.
Un’ascensione alla vetta durata oltre il doppio del tempo normalmente necessario. Dieci ore dalla capanna Carrel, lasciata alle 4.30 del mattino, alla croce ai 4.476 metri della sommità del Cervino, raggiunta attorno alle 14.30 di ieri, lunedì 2 luglio. Una discesa iniziata già mezz’ora dopo, ma resa ancora più lenta, come la salita, dalla quantità di neve di cui è ancora ricoperta la Gran Becca e dalle condizioni meteo che, seguendo quanto ampiamente previsto dai bollettini, sono rapidamente peggiorate nel tardo pomeriggio.
Poi, il disperato tentativo di continuare a scendere malgrado l’inferno di vento ed acqua che iniziava ad imperversare sulla Valle, interrotto da un rumore più forte dei tuoni uditi fino a quel momento: un fulmine aveva colpito una delle alpiniste in cordata, Iryna Davydova, 49enne di nazionalità ucraina, uccidendola. Quando il marito, che procedeva avanti a lei di tre metri, si volta per capire cosa fosse successo, la trova a terra, già priva di respiro. L’altra donna del gruppo, ultima della fila, separata dalla compagna da circa sei metri di corda, era stata sbalzata al suolo anche lei, ma risultava cosciente, seppur impossibilitata a muoversi dalla scarica, ricevuta probabilmente "di striscio".
E’ il racconto reso ai finanzieri del Sagf del Breuil dai tre alpinisti, connazionali della vittima, recuperati stamane dai soccorritori, dopo una notte passata ai 4mila metri della cresta Pic Tyndall, tra Italia e Svizzera, dove la tragedia li ha bloccati. Pesantemente sotto choc, dopo essere stati visitati al Pronto soccorso di Aosta (è stata riscontrata loro una lieve ipotermia), hanno ripercorso dinanzi agli uomini comandati dal maresciallo Massimiliano Giovannini il grave ritardo accumulato durante la scalata, dovuto alla necessità di “far traccia” e di usare i ramponi in salita, e all’esigenza di calarsi lungo alcuni passaggi in discesa.
Il nubifragio è arrivato letteralmente addosso alle due coppie, che procedevano legate assieme, gli uomini davanti e le donne a chiudere la cordata. Nel momento in cui la saetta si abbatte su di loro come una frustata, ed emerge la gravità delle condizioni della donna colpita, il marito inizia immediatamente il massaggio cardiaco, aiutato dall’altro compagno, sinceratosi nel frattempo del fatto che sua moglie fosse ancora viva. Scatta in quel momento anche la richiesta di aiuto, lanciata via telefono alla Centrale unica, che mette in moto la macchina dei soccorsi.
L’elicottero “Sierra Alfa 1” aveva però già registrato anche un altro sos, arrivato da tre slovacchi, fermi duecento metri sopra il rifugio Oriondé. Guide e tecnici del Soccorso Alpino Valdostano li raggiungono a quota tremila e li trovano stremati, anche loro in parete da un’enormità come dieci ore e passati attraverso il violento temporale. Partiti alle 14.30 dalla Capanna Carrel, alle 20 erano ancora sopra il canale Whymper. Nella criticità delle loro condizioni, non si erano tra l’altro accorti di un errore di itinerario, che rischiava di portarli su alcuni salti di roccia.
Il tempo passa e il calare dell’oscurità non consente all’equipaggio di “Sierra Alfa 1” di salire ancora più in alto, fino al punto in cui erano in attesa gli ucraini. Ai tre alpinisti sulla cresta, sfumato anche un tentativo di attivare il soccorso elvetico "Air Zermatt", non resta quindi che aspettare l’alba, in una veglia al corpo della compagna di vita e di cordata spirata che deve essere sembrata loro interminabile. Alle prime luci di oggi, martedì 3, l’Aw139 della Protezione civile riesce ad alzarsi in volo dall’aeroporto “Gex” e li recupera, ponendo fine ad un incubo.
La salma della vittima viene ricomposta nella camera mortuaria di Valtournenche dagli esperti dell'Istituto Nazionale Italiano di Tanatopras. Il riscontro del medico legale, effettuato in giornata, conferma la morte istantanea. Per gli altri, dopo le prime cure al “Parini” e la testimonianza resa ai militari del Sagf (che condenseranno gli elementi raccolti in una relazione per la Procura), l’attesa, in un albergo di Cervinia, del nulla-osta al rimpatrio del cadavere, per poter tornare a casa, dopo aver ricevuto dalla montagna la lezione più severa, quella sull’intransigenza del fattore tempo.
Andrea Pastore 16/04/2013
E' morto a Roma Umberto Scapagnini, medico di Berlusconi ed ex sindaco di Catania ex deputato del Pdl.
L’ex deputato del Pdl, in passato medico personale di Silvio Berlusconi, era nato a Napoli 71 anni fa. Cicchitto: "Se ne va un amico"
L’ex sindaco di Catania Umberto Scapagnini., in passato medico personale di Silvio Berlusconi, era nato a Napoli 71 anni fa ed era malato da tempo. Nel 2008, pochi giorni dopo l’elezione in Parlamento, fu ricoverato in gravi condizioni in seguito ad incidente stradale, mentre pochi giorni fa era stato colto da un ictus cerebrale cui era seguito un infarto.
CICCHITTO - "Con Scapagnini se ne va un amico personale oltre che un collega molto stimato e un medico di fama indiscussa. Alla famiglia vanno le mie più sincere condoglianze e un abbraccio affettuoso”. Lo afferma l’ex capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto.
"Medico illustre dalle straordinarie competenze, sempre disponibile, come la sua missione richiedeva, e politico attento e sensibile ai bisogni di tutti, ha trascorso tutta la sua vita in perfetto equilibrio tra queste sue due grandi passioni, senza che l'una prevalesse sull'altra". Lo ha detto Angelino Alfano commentando la morte di Umberto Scapagnini, ex medico personale di Berlusconi. "Unico comune denominatore, il suo amore per la gente, per la sua terra, che ha seguito anche a livello nazionale, dove si é distinto per impegno ed entusiasmo - ha aggiunto Alfano -. Fino all'ultimo. Fino a quando gli è stato possibile. Ci stringiamo con immenso affetto alla sua famiglia per condividerne il profondo dolore e l'enorme mancanza".
Farmacologo di fama internazionale e medico personale del Cavaliere per le sue cure «antiaging», Scapagnini alcuni anni fa catturò l'attenzione dei media quando, in un'intervista al Corriere della Sera, a proposito del suo più illustre paziente disse: «Silvio tecnicamente è quasi immortale: con il mio elisir ha 12 anni di meno, ha l’attività mentale e sessuale di un cinquantenne». E poi, riferendosi ai nemici di Berlusconi, avvertì: «Non si illudano, ci seppellirà tutti».
BERLUSCONI: "Perdo un grande amico" - "La scomparsa di Umberto Scapagnini rappresenta per me la perdita di un grande, affettuosissimo amico. Ero legato a lui da molti anni. L'avevo conosciuto come medico ed avevo apprezzato la sua eccellente preparazione professionale e la sua acuta capacità diagnostica". Così Silvio Berlusconi in una nota. "Il nostro rapporto - aggiunge - si è via via trasformato in una profonda amicizia e con la fondazione di Forza Italia, in una stretta collaborazione politica. Sono state molte le volte in cui mi è stato vicino con il suo particolare ed originale intuito politico. Sapeva celare sotto un atteggiamento ironico e scanzonato le sue grandi doti umane e la sua naturale generosità. Mi mancherà molto così come mancherà molto a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di stargli vicino".